Trial: sport socio compatibile

 

Trial Socio-compatibile: sport nel rispetto dell’uomo e della natura.

 

 

Intervista allo staff del Valli del Canavese Trial Team.

 

 

Il Valli del Canavese Trial Team è un Moto Club nato sul nostro territorio nel lontano 1977. Da allora alterne vicende lo hanno portato all’organizzazione di una prova di Campionato del Mondo, ma anche a un periodo in cui solo l’ostinazione di pochi soci ha permesso di scongiurarne la chiusura.

Oggi però, il Direttivo raccoglie con soddisfazione il frutto del lavoro di questi ultimi tempi: 130 iscritti e circa 40 piloti impegnati in competizioni a livello agonistico sanciscono il sodalizio come uno fra i più importanti del settore trial.

La scorsa domenica il Valli ha organizzato a Cuorgnè una Prova di Campionato Regionale Seniores e Juniores, riscuotendo un successo di pubblico e piloti andato oltre ogni più rosea aspettativa. Chiediamo dunque al Presidente Giovanni Crisapulli le ragioni di questo successo: “i motivi sono principalmente due: un compatto e motivato gruppo di lavoro e un’attenzione particolare per il territorio e le persone. Il pubblico e i piloti hanno sentito questo e ci hanno premiato con un’affluenza ‘imbarazzante’ ”.

In effetti, fin da quando l’ecologia era ancora un termine sconosciuto, il simbolo del Moto Club era uno scoiattolo, spettatore indisturbato di questa pratica sportiva e testimone dell’amore dei trialisti per la natura.

Ma cosa significa il termine ‘Socio-compatibile’ che abbiamo visto sui manifesti della gara?

E’ ancora il Presidente Vanni a risponderci: “il trial è da sempre considerato sport eco-compatibile: motori puliti, leggerezza dei mezzi e pneumatici non aggressivi consentono la nostra pratica sportiva in simbiosi con  la natura.

Adesso il nostro sodalizio, attento alle esigenze del territorio in cui opera, promuove tra i suoi associati (fra cui un discreto vivaio di giovanissimi piloti n.d.r.) un comportamento Socio-compatibile, rispettoso cioè, non solo dell’ambiente, ma anche delle persone che a qualsiasi titolo interagiscono con le aree destinate alla nostra attività e a maggior ragione di chi, dando la propria disponibilità, la rende possibile.

Nell’organizzare la gara di Cuorgnè abbiamo messo in pratica questo concetto: locandine e inviti ai residenti ad assistere alla gara, ringraziamenti ai proprietari dei fondi, piena sinergia con il Comune, un’attenta segnaletica sul trasferimento a beneficio del pubblico, percorso totalmente ripulito da rovi, rifiuti e siringhe, belle zone e buona organizzazione sostenuta da gran parte dei soci: tutto ha contribuito alla riuscita della manifestazione”.

Ma i trialisti sono gente pragmatica, abituati a superare gli ostacoli con un colpo di gas, perciò seguono più con l’istinto che con la ragione i dettami del trial Socio-compatibile; lasciamo allora che sia la dott. in Sociologia Stefania Querio a spiegarci questo innovativo  approccio al fuoristrada: “ se si prova a riflettere con più attenzione su questo aspetto è chiaro quanto importante sia il rapporto con l’altro nella definizione dei comportamenti di un’organizzazione che necessariamente deve mantenere un equilibrio rispetto all’ambiente fisico e sociale in cui agisce. Per questo motivo il Moto Club cerca di agire sempre con riferimento agli altri attori con cui entra in contatto e rispetto a regole in parte definite autonomamente e in parte recepite da ciò che lo circonda secondo l’accezione dei concetti di autonomia ed eteronomia proposta da Weber (uno dei padri della Sociologia n.d.r.); è dunque importante costruire un rapporto collaborativo e di reciproco sostegno tra organizzazione, territorio e attori sociali per promuovere la stessa visione di sviluppo locale partecipativo e sostenibile”.

 

 

 

 

 

 

 

La richiesta ai Comuni Canavesani di aree autorizzate è perciò finalizzata alla pratica del loro emozionante sport, ma consapevoli che l’amore per la natura e il rispetto per il prossimo sono concetti imprescindibili per il sodalizio Cuorgnatese.

Il concordare con le Amministrazioni locali i luoghi dove le minimaliste moto da trial non arrecano danno e non disturbano il prossimo è quindi parte integrante di questa idea.

Ma attenzione, il Consigliere Fabrizio Fegatelli è categorico su un punto: “per ottenere i permessi dai Comuni noi ci siamo impegnati in prima persona facendoci garanti del rispetto del territorio. I sindaci si fidano di noi e conoscono il quasi nullo impatto ambientale che la nostra attività sportiva comporta. Deve essere chiaro che queste aree sono destinate alla sola pratica del trial in moto. Non ce ne vogliano gli amici fuoristradisti dediti ad attività analoghe, ma moto da enduro e cross, quad e 4x4, per le loro caratteristiche di peso e potenza non sono compatibili con questi terreni, dove l’autorizzazione alla pratica del trial non giustifica l’accesso a veicoli di diversa natura”.

Rincara la dose il Direttore Sportivo Paolo Cottellero: “ fra l’altro, come fruitori di queste aree, ci siamo impegnati con i sindaci ad esercitare una forma di controllo che attraverso il monitoraggio prevenga su questi terreni abusi di questo tipo, incendi e discariche non regolamentate. Consigliamo quindi a chi usa questi mezzi di far pressioni verso le proprie organizzazioni perché richiedano permessi analoghi in aree adeguate”.

E’ così, fatta questa doverosa precisazione e incassato il successo della gara di Cuorgnè, il Valli del Canavese Trial Team, festeggia i 30 anni di attività sfoggiando un nuovo logo e una nuova divisa da gara che mettono in bella mostra  lo scoiattolo, simbolo di amore per la natura, Sport Pulito e… Trial Socio-compatibile.